è stata pubblicata sul sito della Presidenza del Consiglio la risposta alla FAQ che Confagricoltura aveva inviato alcuni giorni fa per richiedere dei chiarimenti interpretativi e consentire alle imprese di operare in un quadro normativo chiaro ed uniforme.
La Confagricoltura aveva promosso dei quesiti in quanto il DPCM dell’11 marzo scorso stabiliva che “sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1…” che in sintesi non consentiva la vendita di beni non essenziali (vedi fiori e piante) e neppure la vendita diretta agricola di tali prodotti.
Pertanto le prime indicazioni fornite della Confagricoltura avevano in via prudenziale indicato la possibilità di effettuare le vendite di tali prodotti solo attraverso alcune modalità (via internet, telefono, etc..).
Successivamente, le novità introdotte dal DPCM del 22 marzo che all’art. 1 lettera f) che stabiliva “è sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonché di prodotti agricoli ed alimentari” ampliando di fatto le categorie di beni commercializzabili ovvero passando da beni di prima necessità a prodotti agricoli lasciavano aperto il campo anche ai prodotti florovivaistici. Pertanto, alla luce di queste novità, la Confagricoltura è intervenuta per chiedere nuovamente al Governo di chiarire ufficialmente la possibilità di commercializzare fiori e piante.
Si riporta di seguito quanto indicato sul sito http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa
Con il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo, cosa cambia rispetto ai decreti precedenti? La novità principale del decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo è la chiusura, fino al 25 marzo, su tutto il territorio nazionale, di tutte le attività di ristorazione (bar, pub, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie etc.) e di tutti i negozi, tranne quelli delle …
www.governo.it
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relativamente alla FAQ presentata da Confagricoltura:
“D. Il nuovo Dpcm del 22 marzo prevede che sia sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna, tra l’altro, di prodotti agricoli e alimentari. La vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita?
R.Sì, è consentita, in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.”
In conclusione, questo chiarimento sembra aprire, senza particolari limitazioni salvo le precauzioni sul rispetto delle norme sanitarie, alla vendita al dettaglio di prodotti agricoli tra i quali anche piante e fiori. Un’attività che sinora sembrava preclusa, pur con la necessità di chiarimenti viste le incertezze interpretative; una situazione che ha determinato un forte calo nella domanda di prodotti florovivaistici da parte dei consumatori.
Ora, con il chiarimento interpretativo diramato ieri dalla Presidenza del Consiglio, questi ostacoli sembrano definitivamente superati ed i punti al dettaglio potranno commercializzare anche piante e fiori riattivando la domanda di questi prodotti forniti dalle aziende florovivaistiche, come ad esempio ipermercati e supermercati e quanti altri che potranno senz’altro riattivare gli ordini.
Ovviamente non va trascurato che questa apertura deve comunque tenere conto della disciplina della movimentazione delle persone e della prevenzione della diffusione del contagio che comunque rimane da rispettare.
Si ribadisce inoltre che i chiarimenti da parte della Presidenza del Consiglio confermano la possibilità di avvalersi per tutti i prodotti commercializzati della vendita a distanza che già la Confagricoltura aveva consigliato come consentita; anche per i prodotti florovivaistici.
La positiva notizia è stata veicolata dalla stampa con un comunicato a firma di Agrinsieme (che alleghiamo alla presente) con cui si ringrazia il Governo per aver accolto le nostre richieste a tutela del settore florovivaistico.
Nonostante questo primo pur importante risultato l’azione di lobby della Confagricoltura sta proseguendo sia a livello nazionale che a livello europeo perché il settore sta vivendo una situazione di estrema difficoltà considerate le ingenti perdite di fatturato che le aziende stanno subendo.
Pertanto proseguirà l’azione di sensibilizzazione presso le istituzioni per dare concretezza a tutte le richieste avanzate a nome del coordinamento Agrinsieme, convinti del fatto che le richieste possono avere delle risposte soprattutto quando sono avanzate con una voce forte ed univoca.
ALLEGATO:all.1 — CS FLOROVIVAISMO 200327
Si rimane a disposizione per ogni esigenza o scambio di opinione e si porgono i più cordiali saluti.