In ago­sto è sta­ta appro­va­ta la Leg­ge regio­na­le 80/2020, che ha intro­dot­to alcu­ne modi­fi­che alla Leg­ge regio­na­le 30/2003 che disci­pli­na le atti­vi­tà agri­tu­ri­sti­che in Toscana.

COSA è cam­bia­to (in bre­ve) 

1) è sta­to riscrit­to tut­to l’art. 10 sul­la rac­col­ta e tra­smis­sio­ne dei dati sta­ti­sti­ci e flus­si turi­sti­ci e inse­ri­ta all’art. 24 la san­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va per l’o­mis­sio­ne del­la comu­ni­ca­zio­ne dei flus­si turi­sti­ci da par­te del­l’im­pren­di­to­re: “L’im­pren­di­to­re agri­co­lo che eser­ci­ta le atti­vi­tà agri­tu­ri­sti­che è tenu­to alla comu­ni­ca­zio­ne dei flus­si turi­sti­ci per fina­li­tà sta­ti­sti­che ai comu­ni capo­luo­go di pro­vin­cia o alla Cit­tà metro­po­li­ta­na di Firenze…”;

2) è sta­to riscrit­to tut­to l’art. 13 sul­l’o­spi­ta­li­tà in spa­zi aper­ti (agri­cam­peg­gio) inse­ren­do nuo­vi limi­ti per tale atti­vi­tà e pre­ci­san­do la que­stio­ne del­le piaz­zo­le alle­sti­te e for­ni­te di allac­cia­men­ti. Vie­ne riman­da­to al rego­la­men­to attua­ti­vo del­la l.r. 30/2003 l’in­di­vi­dua­zio­ne e la spe­ci­fi­ca del­le carat­te­ri­sti­che dei “mez­zi di sog­gior­no auto­no­mo” utilizzabili;

 3) all’art. 17 sono sta­ti rial­li­nea­ti i rife­ri­men­ti agli art. del­la l.r. 65/2014 “Nor­me per il gover­no del ter­ri­to­rio” modi­fi­can­do in par­te l’e­len­co dei volu­mi uti­liz­za­bi­li per l’at­ti­vi­tà agrituristica;

4) all’art. 18 è sta­ta inse­ri­ta la spe­ci­fi­ca che i nuo­vi ser­vi­zi igie­ni­co-sani­ta­ri devo­no esse­re rea­liz­za­ti in un uni­co manu­fat­to, con carat­te­ri­sti­che tipo­lo­gi­che e costrut­ti­ve tali da garan­tir­ne il cor­ret­to inse­ri­men­to nel con­te­sto paesaggistico;

5) all’art. 23 sul­la “Vigi­lan­za e con­trol­lo” è sta­ta spo­sta­ta la com­pe­ten­za per i con­trol­li sul rispet­to del­le nor­me per l’ab­bat­ti­men­to del­le bar­rie­re archi­tet­to­ni­che dal­la Regio­ne al Comu­ne di rife­ri­men­to: al Comu­ne com­pe­te la vigi­lan­za sul­l’os­ser­van­za del­la l.r. 30/2003, con l’e­sclu­sio­ne del­le veri­fi­che sul rispet­to del requi­si­to del­la prin­ci­pa­li­tà del­l’at­ti­vi­tà agri­co­la in rap­por­to alle atti­vi­tà, sul­la clas­si­fi­ca­zio­ne e carat­te­ri­sti­che del­le strut­tu­re,  sul­la natu­ra dei pro­dot­ti nel caso di som­mi­ni­stra­zio­ne di pasti, ali­men­ti e bevan­de che sono di com­pe­ten­za del­la Regione;

6) sem­pre all’art. 24 sul­le san­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve è sta­ta inse­ri­ta la san­zio­ne nel caso di clas­si­fi­ca­zio­ne non con­for­me rispet­to ai requi­si­ti espo­sti in azien­da o rispet­to al livel­lo dichia­ra­to al SUAP com­pe­ten­te e inse­ri­ta la san­zio­ne per l’u­ti­liz­zo dei pro­dot­ti non con­for­mi a quan­to pre­scrit­to nel caso di som­mi­ni­stra­zio­ne pasti ali­men­ti e bevan­de (com­ma 6 bis. L’im­pren­di­to­re agri­co­lo tito­la­re di atti­vi­tà agri­tu­ri­sti­che è sog­get­to alla san­zio­ne pecu­nia­ria da euro 400,00 ad euro 2.000,00 per ogni tipo­lo­gia di pro­dot­to non con­for­me a quan­to sta­bi­li­to dal­la pre­sen­te leg­ge e dal rego­la­men­to di attua­zio­ne, acqui­sta­to o uti­liz­za­to per la som­mi­ni­stra­zio­ne di pasti, ali­men­ti e bevande);

7) all’art. 26 per l’a­ge­vo­la­zio­ne di atti­vi­tà agri­tu­ri­sti­che di ridot­te dimen­sio­ni è sta­to modi­fi­ca­to il rife­ri­men­to “per le azien­de agri­co­le situa­te nei ter­ri­to­ri clas­si­fi­ca­ti mon­ta­ni”, con il rife­ri­men­to per le “azien­de agri­co­le situa­te nel­le zone svan­tag­gia­te ai sen­si del­la nor­ma­ti­va del­l’U­nio­ne europea”.

Agri­cam­peg­gio
(art. 13 l. r. 30/2003 “Ospi­ta­li­tà in spa­zi aper­ti”) 

I NUOVI LIMITI NUMERICI intro­dot­ti all’art. 13 del­la l. r. 30/2003 non si appli­ca­no alle azien­de agri­tu­ri­sti­che che svol­go­no ospi­ta­li­tà in spa­zi aper­ti alla data del­l’en­tra­ta in vigo­re del­la stes­sa l.r. 80/2020 (25/8/2020) nel caso in cui tali limi­ti sia­no più restrit­ti­vi rispet­to alla situa­zio­ne esi­sten­te. Tali azien­de non pos­so­no comun­que incre­men­ta­re ulte­rior­men­te il nume­ro auto­riz­za­to degli ospi­ti e del­le piaz­zo­le, com­pre­so il nume­ro del­le piaz­zo­le alle­sti­te dal­l’im­pren­di­to­re agricolo.

I NUOVI LIMITI NUMERICI sono i seguenti:
com­ma 1, let­te­re a) e b), nume­ri 2), 3) e 4) del­l’ar­ti­co­lo 13 “Ospi­ta­li­tà in spa­zi aper­ti” del­la l.r. 30/2003 e com­ma 4, stes­so articolo

COMMA 1. L’o­spi­ta­li­tà in spa­zi aper­ti, in ten­de o ulte­rio­ri mez­zi di sog­gior­no auto­no­mo di faci­le rimo­zio­ne, è svolta:
a) in azien­de con una super­fi­cie mini­ma di 5 etta­ri dete­nu­ta all’in­ter­no di un sin­go­lo comu­ne o, qua­lo­ra essa sia costi­tui­ta da ter­re­ni con­ti­gui rica­den­ti in comu­ni diver­si, di due comuni;
b) nei limi­ti mas­si­mi deri­van­ti dal­la prin­ci­pa­li­tà del­l’at­ti­vi­tà agri­co­la, rispet­tan­do con­tem­po­ra­nea­men­te i seguen­ti limiti:
1) 6 ospi­ti per etta­ro di super­fi­cie agri­co­la azien­da­le (limi­te già pre­sen­te nel reg. di attua­zio­ne n. 46/2004);
2) una ten­da o altro mez­zo di cui al com­ma 1 per piazzola;
3) 90 ospi­ti per azienda;
4) 35 piaz­zo­le per azienda.

COMMA 4. I mez­zi di sog­gior­no di cui al com­ma 1 pos­so­no esse­re alle­sti­ti dal­l’im­pren­di­to­re agri­co­lo in non più di 12 piaz­zo­le. Nel­lo stes­so limi­te è ammes­sa, com­pa­ti­bil­men­te con la vigen­te disci­pli­na urba­ni­sti­ca ed edi­li­zia, la dota­zio­ne di piaz­zo­le for­ni­te di allac­cia­men­ti per impian­ti igie­ni­co-sani­ta­ri. I mez­zi alle­sti­ti dal­l’im­pren­di­to­re agri­co­lo devo­no esse­re rimos­si, nel rispet­to del­la nor­ma­ti­va nazio­na­le vigen­te, quan­do non più neces­sa­ri allo svol­gi­men­to del­l’at­ti­vi­tà di ospi­ta­li­tà in spa­zi aperti.”.

Arti­co­lo 8 del­la l. r. 80 del 6 ago­sto 2020
(che non fa par­te del testo coor­di­na­to l. r. 30/2003 e smi) 

Art. 8 Nor­me transitorie

  1. Fer­mo restan­do il rispet­to dei limi­ti mas­si­mi deri­van­ti dal­la prin­ci­pa­li­tà del­l’at­ti­vi­tà agri­co­la, i limi­ti nume­ri­ci di cui al com­ma 1, let­te­re a) e b), nume­ri 2), 3) e 4) e al com­ma 4 del­l’ar­ti­co­lo 13 del­la l.r. 30/2003, come sosti­tui­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, non si appli­ca­no alle azien­de agri­tu­ri­sti­che che svol­go­no ospi­ta­li­tà in spa­zi aper­ti, alla data del­l’en­tra­ta in vigo­re del­la pre­sen­te leg­ge, nel caso in cui tali limi­ti sia­no più restrit­ti­vi rispet­to alla situa­zio­ne esi­sten­te. Tali azien­de non pos­so­no comun­que incre­men­ta­re ulte­rior­men­te il nume­ro auto­riz­za­to degli ospi­ti e del­le piaz­zo­le, com­pre­so il nume­ro del­le piaz­zo­le alle­sti­te dal­l’im­pren­di­to­re agricolo.