A partire dall’1.2.2020, a seguito della ratifica da parte del Parlamento Europeo dell’accordo di recesso (c.d. “Brexit”), il Regno Unito può essere considerato un “Paese terzo” rispetto all’UE.
Recentemente con la Nota 30.1.2020 l’Agenzia delle Dogane ha fornito i primi chiarimenti relativamente alle conseguenze fiscali collegabili all’uscita del Regno Unito dall’UE
PERIODO TRANSITORIO FINO AL 31/12/2020
Nella Nota 30.1.2020 l’Agenzia delle Dogane rammenta innanzitutto che è previsto un periodo transitorio fino al 31.12.2020 nel corso del quale:
“la normativa e le procedure UE in materia di libera circolazione delle persone, dei servizi, dei capitali e delle merci manterranno la propria vigenza nel Regno Unito”.
Di conseguenza:
- nel periodo transitorio il Regno Unito continuerà ad applicare le norme in materia di IVA di cui alla Direttiva n. 2006/112/CE;
- le operazioni (cessioni di beni / prestazioni di servizi) poste in essere con operatori appartenenti al Regno Unito continueranno ad essere disciplinate dal DL n. 331/93 e dal DPR n. 633/72;
- le suddette operazioni continueranno ad essere soggette all’obbligo di presentazione dei modd.Intra e riepilogate nello “spesometro estero”.
DAL 01/01/2021
L’Agenzia delle Dogane evidenzia che (soltanto) a partire dall’1.1.2021 il Regno Unito, salvo un diverso accordo, non farà più parte del territorio doganale e fiscale (IVA e accise) dell’UE.
Pertanto:
“la circolazione delle merci tra UK e UE, verrà, dunque, considerata commercio con un Paese terzo”.
Alla luce di quanto sopra
- le cessioni di beni effettuate nei confronti di operatori stabiliti nel Regno Unito, non costituiranno più cessioni intraUE ex art. 41, DL n. 331/93, bensì esportazioni non imponibili ai sensi dell’art. 8, DPR n. 633/72. NB Per le suddette operazioni non sarà più necessario presentare i modd. Intra;
- gli acquisiti di beni effettuati da operatori stabiliti nel Regno Unito, non costituiranno più acquisti intraUE ex art. 38, DL n. 331/93, bensì importazioni.
Per maggiori informazioni rimane a disposizione l’Ufficio Fiscale