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all 1 — DLgs_Piante_Officinali21maggio2018n75

 

L’art. 5 del­la leg­ge 28 luglio 2016, n. 154 (col­le­ga­to agri­co­lo – dele­ga al Gover­no per il rior­di­no e la sem­pli­fi­ca­zio­ne del­la nor­ma­ti­va in mate­ria di agri­col­tu­ra, sil­vi­col­tu­ra e filie­re fore­sta­li) ha con­sen­ti­to al Gover­no di pro­ce­de­re al rias­set­to del­la nor­ma­ti­va in tema di pian­te offi­ci­na­li, nor­ma­ti­va obso­le­ta risa­len­te al 1931 e per la qua­le Con­fa­gri­col­tu­ra chie­de­va ormai da tem­po una revi­sio­ne. In par­ti­co­la­re per­ché la leg­ge 99 del 1931 “Disci­pli­na del­la col­ti­va­zio­ne, rac­col­ta e com­mer­cio del­le pian­te offi­ci­na­li” all’art. 7 subor­di­na­va l’attività di col­ti­va­zio­ne, rac­col­ta e tra­sfor­ma­zio­ne del­le pian­te offi­ci­na­li al pos­ses­so del diplo­ma di erborista.

Nel­la Gaz­zet­ta Uffi­cia­le n. 144 del 23 giu­gno 2018 è sta­to pub­bli­ca­to il decre­to legi­sla­ti­vo 21 mag­gio 2018 n. 75 che disci­pli­na la col­ti­va­zio­ne, la rac­col­ta e la pri­ma tra­sfor­ma­zio­ne del­le pian­te officinali.

All’articolo 1 sta­bi­li­sce che per pian­te offi­ci­na­li si inten­do­no le pian­te cosid­det­te medi­ci­na­li, aro­ma­ti­che e da pro­fu­mo, non­ché le alghe, i fun­ghi macro­sco­pi­ci e i liche­ni desti­na­ti ai mede­si­mi usi e sta­bi­li­sce che, entro sei mesi dall’entrata in vigo­re, dovrà esse­re defi­ni­to, con decre­to inter­mi­ni­ste­ria­le, l’elenco del­le spe­cie di pian­te officinali.

Inol­tre sta­bi­li­sce che la col­ti­va­zio­ne, la rac­col­ta e la pri­ma tra­sfor­ma­zio­ne del­le pian­te offi­ci­na­li, sono con­si­de­ra­te atti­vi­tà agri­co­le, ai sen­si dell’articolo 2135 del codi­ce civi­le. Per­tan­to tali atti­vi­tà, in azien­da, sono con­sen­ti­te all’imprenditore agri­co­lo sen­za neces­si­tà di autorizzazione.

Il decre­to defi­ni­sce pun­tual­men­te le ope­ra­zio­ni di pri­ma tra­sfor­ma­zio­ne indi­can­do le atti­vi­tà di lavag­gio, defo­lia­zio­ne, cer­ni­ta, assor­ti­men­to, mon­da­tu­ra, essic­ca­zio­ne, taglio e sele­zio­ne, pol­ve­riz­za­zio­ne del­le erbe sec­che e otte­ni­men­to di olii essen­zia­li da pian­te fre­sche diret­ta­men­te in azien­da agri­co­la, nel caso in cui quest’ultima atti­vi­tà neces­si­ti di esse­re effet­tua­ta con pian­te e par­ti di pian­te fre­sche appe­na rac­col­te. Spe­ci­fi­ca inol­tre che “è altre­sì inclu­sa nel­la fase di pri­ma tra­sfor­ma­zio­ne indi­spen­sa­bi­le alle esi­gen­ze pro­dut­ti­ve qual­sia­si atti­vi­tà vol­ta a sta­bi­liz­za­re e con­ser­va­re il pro­dot­to desti­na­to alle fasi suc­ces­si­ve del­la filie­ra”. L’aver eli­mi­na­to la subor­di­na­zio­ne al diplo­ma di erbo­ri­sta e l’aver inse­ri­to la pri­ma tra­sfor­ma­zio­ne tra le atti­vi­tà agri­co­le sono da con­si­de­rar­si rile­van­ti suc­ces­si dell’attività sin­da­ca­le di Confagricoltura.

Il decre­to pun­tua­liz­za anche che sono esclu­se dall’ambito di applicazione:

- la col­ti­va­zio­ne e la lavo­ra­zio­ne del­le pian­te di cui al testo uni­co del­le leg­gi in mate­ria di disci­pli­na degli stu­pe­fa­cen­ti e sostan­ze psi­co­tro­pe, pre­ven­zio­ne, cura e ria­bi­li­ta­zio­ne dei rela­ti­vi sta­ti di tossicodipendenza;

- la ven­di­ta al con­su­ma­to­re fina­le e le atti­vi­tà suc­ces­si­ve alla pri­ma tra­sfor­ma­zio­ne che riman­go­no disci­pli­na­te dal­le spe­ci­fi­che nor­ma­ti­ve di settore.

All’articolo 3 si occu­pa di pian­te offi­ci­na­li spon­ta­nee sta­bi­len­do che “le Regio­ni e le Pro­vin­ce auto­no­me di Tren­to e di Bol­za­no disci­pli­na­no l’attività di pre­lie­vo del­le spe­cie di pian­te offi­ci­na­li che cre­sco­no spon­ta­nea­men­te sui rispet­ti­vi ter­ri­to­ri, in coe­ren­za con le esi­gen­ze di con­ser­va­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà loca­le”. Il Mipaaf prov­ve­de­rà a bre­ve alla crea­zio­ne di un grup­po di lavo­ro, in col­la­bo­ra­zio­ne con il MinAmb ed il Min­Sal, per la defi­ni­zio­ne dei cri­te­ri di rac­col­ta del­le pian­te spontanee.

All’articolo 4 sta­bi­li­sce inol­tre che, con appo­si­to decre­to del Mipaaf, dovrà esse­re adot­ta­to il Pia­no di set­to­re, stru­men­to pro­gram­ma­ti­co stra­te­gi­co del com­par­to che inten­de for­ni­re alle regio­ni un indi­riz­zo sul­le misu­re di inte­res­se da inse­ri­re nei sin­go­li PSR.

All’articolo 5 defi­ni­sce la com­po­si­zio­ne del tavo­lo tec­ni­co di set­to­re e sta­bi­li­sce che, nell’ambito del tavo­lo, è costi­tui­to l’osservatorio eco­no­mi­co e di mer­ca­to per­ma­nen­te defi­nen­do­ne com­pi­ti e composizione.

All’articolo 6 sta­bi­li­sce che, “con appo­si­to decre­to del Mipaaf, d’intesa con la Con­fe­ren­za per­ma­nen­te per i rap­por­ti tra lo Sta­to, le regio­ni e le Pro­vin­ce auto­no­me di Tren­to e di Bol­za­no, sono isti­tui­ti i regi­stri varie­ta­li del­le spe­cie di pian­te offi­ci­na­li…”. Il Mipaaf ha infor­ma­to che pro­ce­de­rà alla crea­zio­ne di un grup­po di lavo­ro che defi­ni­rà l’elenco del­le spe­cie del­le pian­te offi­ci­na­li ed i regi­stri varietali.

L’articolo 7 pre­ve­de la pos­si­bi­li­tà di isti­tui­re dei mar­chi col­let­ti­vi di qua­li­tà del­le pian­te offi­ci­na­li fina­liz­za­ti a cer­ti­fi­ca­re il rispet­to di stan­dard di qua­li­tà nel­la filie­ra del­le pian­te officinali. 

Infi­ne l’articolo 10 sta­bi­li­sce che le dispo­si­zio­ni del decre­to si appli­ca­no a decor­re­re dal cen­tot­tan­te­si­mo gior­no suc­ces­si­vo alla sua pub­bli­ca­zio­ne nel­la Gaz­zet­ta Uffi­cia­le del­la Repub­bli­ca italiana.

Cor­dia­li saluti